venerdì, marzo 31, 2006

MERDA MERDA MERDA



Merda, merda, merda, merda.
E poi merda, merda e ancora merda.
Avevo decine di foto su quell'host fetente, funzionava una figata: l'estensione di firefox uploadava l'immagine direttamente sul sito e io la linkavo dal blog.
E adesso tutte le immaigni che erano li non si vedono più.

Merda. è sparito stanotte. Ieri sera alle 22:00 era ancora li, e stamattina è sparito.
Ho aspettato tutto il giorno nella speranza che tornasse... e invece non torna.
Ho il sospetto che sia un problema di DNS record visto che:

digitanto qualcosa come http://ftp.illhost.com viene fuori:
Site Temporarily Unavailable
We apologize for the inconvenience. Please contact the webmaster/ tech support immediately to have them rectify this.
error id: "bad_httpd_conf"

E cercando di entrare nel sito sembra che ci sia la pagina di autoindex di apache.
Ma se cliccate sul link "parent" esce un altro sito, un certo "ReqBlaster.com".
Si vede uno schifo, come se fosse stato risolto per errore con quell'ip.
Allora io che sono un figo, vado a risolvere gli indirizzi. E quindi:
snorky:/ # nslookup illhostit.com
Non-authoritative answer:
Name: illhostit.com
Address: 66.33.220.7
Name: illhostit.com
Address: 208.186.112.48
Cazzo. Sono due ip.
Quindi vado a risolvere reqblaster.com e... magia:
snorky:/ # nslookup ReqBlaster.com
Non-authoritative answer:
Name: ReqBlaster.com
Address: 208.186.112.48
Cazzo. Di nuovo. Penso trionfante che ho risolto, è un problema nella risoluzione del DNS. Dato che uno dei due ip a cui è collegato illhostit.com è lo stesso di ReqBlaster.com, mi viene risolto l'indirizzo sbagliato.
Allora edito /etc/hosts, metto l'ip giusto e... track. Niente, di nuovo quel cacchio di ReqBlaster.com. Inizio ad innervosirmi.
Provo a risolvere gli ip:
snorky:/ # nslookup 208.186.112.48
Non-authoritative answer:
48.112.186.208.in-addr.arpa name = www.sactoys.com.
Authoritative answers can be found from:
112.186.208.in-addr.arpa nameserver = ns2.lanset.com.
112.186.208.in-addr.arpa nameserver = ns1.lanset.com.
E niente. Che cacchio è quel coso? www.sactoys.com? Vado a vedere, un sito di giocattoli.
Ma in somma il mio cacchio di host delle immagini CHE CAZZO DI FINE HA FATTO?!?
Non lo saprò mai?
Non mi arrendo. Provo a mandare delle mail. Niente. Ho scritto a tutti gli indirizzi possibili:
Niente. Tutte ritornano indietro.
Quando alla fine girovagando in cerca per la rete in un momento di relax, cosa trovo?



E che è sta roba?
Boh, per altro risale a a qualche giorno fa.
A questo punto mi metto in cerca di registratori di domini e scopro che il sito ReqBlaster.com
è registrato da godaddy.com (sigh) ed è di questo tizio:
person: Aaron Arnone
nic-hdl: AA2013-GANDI
address: 6481 Atlantic Ave #N226
address: 90805
address: Long Beach
address: California
address: United States of America
phone: +1.9175432351
fax: +1.9175432351
e-mail: aa1@email801.com
lastupdated: 2006-03-24 07:04:12

il quale ha aggiornato i suoi dati da poco, proprio da qualche giorno.
Nei dettagli:
domain: REQBLASTER.COM
owner-name: Aaron Arnone
owner-address: 7208 Tonelle Ave #4
owner-address: 07047
owner-address: North Bergen
owner-address: New Jersey
owner-address: United States of America
owner-phone: +1.9175432351
owner-e-mail: aa@aaron2.com
admin-c: AA2013-GANDI
tech-c: AA2013-GANDI
bill-c: AA2013-GANDI
nserver: ns1.dnsmadeeasy.com
nserver: ns0.dnsmadeeasy.com
reg_created: 2005-04-27 00:38:34
expires: 2008-04-27 00:38:34
created: 2006-03-31 17:55:35
changed: 2006-03-31 17:55:35

Merda, inizio a pensare al peggio. Mi metto subito alla ricerca dell'altro dominio, magari illhostit.com è ancora registrato, ma indovina un po'?
MERDA, SEMPRE PIù MERDA:
Domain Name: ILLHOSTIT.COM
Registrar: GO DADDY SOFTWARE, INC.
Whois Server: whois.godaddy.com
parapappaaaaaà... è la fine. Infatti andando a controllare:
Registrant:
John Pearson
I'll Host It 13009 E Gibson RD #R332 Everett, WA 98204

,
United States

Registered through: GoDaddy.com (http://www.godaddy.com)
Domain Name: ILLHOSTIT.COM
Created on: 16-Jun-03
Expires on: 16-Jun-07
Last Updated on: 31-Mar-06

Administrative Contact:
Pearson, John john@pearsonsd.com
I'll Host It 13009 E Gibson RD #R332 Everett, WA 98204
,
United States
+1.4255132298

Technical Contact:
Pearson, John john@pearsonsd.com
I'll Host It 13009 E Gibson RD #R332 Everett, WA 98204
,
United States
+1.4255132298

john person, che è come dire Sig. Rossi oppure Ciccio Ciccio.
Nessuna possibiltà di contattare nessuno.
RIVOGLIO LE MIE IMMAGINIIIIIIIIIIIIIIIII
:°(°°°°

PS: in realtà è rimanere nell'ignoranTA la cosa mi spavenZA

giovedì, marzo 30, 2006

Lo voglio

http://img218.imageshack.us/img218/497/atodesign0dt.jpgQuesta si che è un idea originale.
Dategli un'occhiata, se il prezzo fosse buono sarebbe veramente geniale.
Potere vedere un'ottima presentazione sul sito http://www.atodesign.it/scooterone/index.html

PS: non è pubblicità, dato che il mezzo ad oggi non esiste, è solo un progetto. Non ne è stato realizzato nemmeno un prototipo.

martedì, marzo 28, 2006

Vive la FRANCE

http://img82.imageshack.us/img82/4870/cpefrancia9ps.jpgOggi lo sciopero generale in Francia ha portato in piazza più di 5 milioni di persone. Le stime più ottimistiche dei giornali nostrani parlano di 3 milioni, ma evidentemente quando il segretario generale della CGT francese parla di "Evento Storico" sa di cosa tratta.

Avrei proprio voluto esserci.

lunedì, marzo 27, 2006

Anche i grandi sbagliano

Oggi google mi funziona così.
Anche i Grandi sbagliano.

Il Caimano e La starlette

Come dicevo nel post precedente, sono andato a vedere "Il Caimano" di Nanni Moretti. Il regista si conferma ai miei occhi un gigante della cinematografia. Questo film presenta una caratterizzazione dei personaggi estremamente raffinata, angolature Felliniane e una sceneggiatura di tutto rispetto. Cinematograficamente parlando è una rivisitazione in chiave politica del concetto classico di metacinema, di un film su un film, il cinema che racconta se stesso. Non è proprio così ne "il Caimano", difatti parlavo di una rivisitazione del concetto classico, ed in più vive la contraddizione di essere film d'autore che racconta il mondo dei cosiddetti b-movie. Ma che c'entra Berlusconi?

SE NON AVETE VISTO IL FILM NON LEGGETE QUESTO PEZZO
Berlusconi in questo film c'è, in tutta la sua "incumbenza" ma non è solo il berlusconi che conosciamo bene. Il film che è "cinema d'autore" di Moretti prosegue incantevole per più di tre quarti della durata, per poi presentare un rush finale di 10-15 minuti tirati e angoscianti, anelati più o meno dall'inizio del film; li stavamo aspettando ma arrivano inaspettati e ci colgono di sorpresa, proprio perché non ci propongono un Berlusconi come quello che conosciamo già, ma una previsione, quasi una profezia.
Alla fine diciamocelo, siamo andati al cinema aspettandoci di vedere il classico Michael Moore, abituati forse più da quello che abbiamo visto di Moore e di Berlusconi che di quello che ricordavamo dello stesso Moretti. Per quanto Moretti ci ha messo il suo, l'insopportabile Moretti dei comizi a sorpresa e dei girotondi. L'inutile e irritante Moretti politico.
Ma in effetti al cinema ritroviamo proprio un cinema alla Moretti in gran forma, stilistica, rappresentativa e teatrale.
Non ci è dato di sapere perché, ma Moretti compie una scelta, una scelta che va oltre il documentario e diventa discesa piena nel campo della presa di posizione. E sembra che questa sia una caratteristica che accomuni gli avversari del Cavaliere (Della Valle, Mieli ecc..).
Moretti scende in campo, e non è sbagliato usare la proverbiale frase che proprio Berlusca usò quando venne in politica, perché Moretti scende in campo proprio come Berlusconi. Non "come fece" Berlusconi ma proprio "nei panni" di Berlusconi.
Nel finale Moretti veste dunque egli astesso i panni di Berlusconi per raccontarci innanzitutto un Berlusconi mia visto davanti alle telecamere (Moretti impersonando Berlusconi dice e fa cose che si sa che sono state fatte e dette da Berlusconi, ma non sono mai state riprese dalle telecamere) e ci porta quindi quasi a "lasciarci immaginare" cosa succederebbe se...
Se si andasse avanti così? Se non si arrendesse? Alla fine del film i supporters di Berlusconi bruciano il tribunale che lo ha condannato. Chi sono questi supporters? Terroristi, Mafiosi? Entrambi? Gente semplicemente arrabbiata per lo sgarro procurato al loro paladino? Servizi segreti deviati? Ex dirigenti marketing di publitalia80? Non lo sappiamo.
Sappiamo che molto probabilmente è proprio il Caimano a dare l'ordine di bruciare il tribunale, e lo fa sia preparando una sorta di rivolta organizzata (qualcuno porta le molotov, insomma si erano preparati da casa..) sia inscenando un'arringamento della folla.
Un finale alla shelley, una specie di Frankstein al contrario ma non troppo.
È il castello dei buoni che viene bruciato e raso al suolo, ma qui il protagonista è il cattivo, il caimano.

(DA QUI PUÒ LEGGERE ANCHE CHI NON HA VISTO IL FILM)
Agghiacciante. Un film che ti lascia uscire dal cinema controvoglia. Un film che riesce a raccontare un Berlusconi che nessuno vuole raccontare perché fa paura, e in questo film la paura di raccontare Berlusconi è non solo ammessa, ma platealmente e magistralmente raccontata.
La trama è basata su un ragguardevole intreccio.
La vita disordinata di un produttore di B-Movie (Silvio Orlando) alle prese con la separazione da sua moglie, forzatamente attricetta nei filmetti di una volta, prodotti appunto da suo marito.
Una regista sceneggiatrice che ha fatto qualche corto all'accademia e che sceglie di esordire con il suo primo film, proprio su berlusconi. Il film si chiama: Il Caimano. (un film che tratta ricorsivamente se stesso in una sorta di nuovo metacinema, geniale Moretti).
Attoretti semifamosi (Michele Placido e lo stesso Moretti) che si atteggiano.
La RAI (impersonata da Antonio Catania) che simboleggia il neutro della sua programmazione con uno sceneggiato su "Il Ritorno Di Cristoforo Colombo", la classica fiction che non dice niente.
Il senso del film gira intorno alla giovane regista esordiente che non riesce a trovare nessuno disposto a produrre il suo film su Berlusconi. Ci penserà proprio, suo malgrado, lo squattrinato Silvio Orlando a prendersi l'incarico di produrlo.
Ad un certo punto del film, la giovane regista si chiede: Ma come mai nessuno ha mai pensato di fare un film su Berlusconi?

A questa domanda che nel film rimane senza risposta io voglio provare invece a rispondere.
Esistono centinaia di ore di filmato su Berlusconi. Molto di tutto questo è liberamente disponibile via internet.

Basta fare una semplice ricerca su Google Video.
Basta fare una semplice ricerca su YouTube.
Ma si può anche trovare qualche altra cosetta interessante, come il film "bye bye, berlusconi", una sconosciuta produzione tedesca molto interessante. O anche il film "quando c'era Silvio" di Beppe Cremagnani e Enrico Deaglio.

Revisionismo Albertino


L'immagine qui sopra riproduce una pagina del times on line che merita di essere ricordata. Siamo un pochino annebbiati in questi giorni da alcune cosette:
  1. Lo scrutinio elettorale elettronico potrebbe aprire ampiamente la porta ai brogli elettorali. Se ne parla molto in giro per la rete, ne parla Beppe Grillo sul suo blog in questo post, ne parla punto informatico in questo articolo, ne parla Diario.it, insomma c'è attenzione.
  2. L'agghiacciante film di Nanni Moretti "il Caimano" e tutta la prevedibile polemica che poteva scatenare un film del genere che esce in piena campagna elettorale.
  3. Lo show di berlusconi a confindustria, le dimissioni di Della Valle, il silenzio stampa di Montezemolo e degli industriali ecc...
Ma c'è una cosa che sul times ha un certo spazio e a casa nostra sembra essere passata sotto silenzio: qualche giorno fa, notte tempo, il comune di Milano ha sostituito la lapide in ricordo dell'anarchico Pinelli. I dettagli del fatto si possono leggere su queste pagine on line di Umanità Nova, oppure, come dicevo, sul times.

Questa targa apposta il 14 dicembre 2004 in via Preneste 2 (poi ribattezzata via pinelli), dove Pinelli abitò, riportava le parole: "Qui abitò Giuseppe Pinelli - ferroviere anarchico ucciso innocente".
Conteneva anche una riproduzione di un particolare del dipinto di Enrico Baj “il funerale di Pinelli”.
E stata sostiuita con una versione quasi identica che differisce dall'originale oltre che per lo stemma del comune di milano, anche perché sono state sostituite due parole: UCCISO INNOCENTE, con MORTO TRAGICAMENTE.

E il revisionismo storico del signor Albertini (così lo chiama il times) è passato sotto assoluto silenzio.



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