venerdì, dicembre 14, 2007

Decamerdon - considerazioni.

cacca
Si sono spese tante parole, ma nessuno che abbia detto qualcosa in difesa della cacca e della pipì costrette a stare nella stessa vasca con Giuliano Ferrara e tutta quell'altra bella gente.

Io sto con gli ippopotami la cacca.
Viva la cacca.

Impressionismo.

Cioè tu che sei francese, cioè inidoneo alla percezione di qualsiasi discorso di musicalità e di fonetica al di fuori della tua lingua
[dk] (si pronuncia dikey)
Questo insulto è una pennellata di impressionismo puro su una tela dipinta a parole.

via | ArsenioBravuomo

mercoledì, dicembre 12, 2007

A mazza e u pìuz.


E' un gioco antico, me lo insegnò il mio papà quando ero piccolo.
Non credo però che avesse chiare in mente le regole.

via | dave da un post imperdibile che si conclude con CENTO-CENTO-CENTO

martedì, dicembre 11, 2007

PERBACCO

C’'è chi sostiene che gli omosessuali sarebbero vittime di una “discriminazione” poiché non avrebbero il diritto, riconosciuto per tutti, di contrarre matrimonio. Non mi sembra un argomento sostenibile. Gay e lesbiche hanno il diritto di sposarsi esattamente come tutti gli altri: ovviamente, uomini con donne e donne con uomini. D’altra parte, il divieto di sposarsi con persone dello stesso sesso non è un divieto rivolto in modo discriminatorio contro gli omosessuali. E’ un divieto che vale anche per gli eterosessuali.

via | Wittgenstein

non ci avevo pensato -.-

Decamerdon

bella battuta:


l'immagine è di macchianera.net


cioè, [...]la satira e la sua natura.

Quello della volgarità, da sempre, è il pretesto principe di chi vuole tappare la bocca alla satira. Che sia chiaro una volta per tutte ( i furbastri più o meno interessati mi hanno un po' stufato ): la volgarità è la TECNICA della satira. Con questa tecnica, la satira esprime idee e opinioni. Censurare la satira ( in nome del cattivo gusto o di altri princìpi volatili e capziosi ) è censurare le opinioni. E' fascismo. Chi si attarda in disquisizioni sul buon gusto è un censore. Punto. L'unico limite lo stabilisce la legge: diffamazione, calunnia. La satira è arte: o è totalmente LIBERA, o non è satira. Se io parlo del sostegno immondo di Ferrara alla guerra criminale di Bush, Blair e Berlusconi in Iraq, e voi vi scandalizzate dei toni satirici invece che di Abu Grahib o del napalm a Falluja, la vostra scala di valori è corrotta. Era questo il significato di quel monologo. Come volevasi dimostrare.

Daniele Luttazzi

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