giovedì, aprile 12, 2007

Mestieri: tutto torna.

Stamattina aspettando al semaforo mi sono chiesto: "chissà che fine ha fatto il marocchino che ha inventato il mestiere del lavavetri".
Cioè, dico: ci sarà stato un primo marocchino che è venuto in italia - magari al sud, tipo a Napoli - si è trovato alle strette, lavoro non ce n'era, e vedendo che andavano tutti in giro in macchina avrà pensato: "boh, mi metto al semaforo e lavo i vetri, qualcuno mi darà qualche spicciolo e tiro avanti!".
Ecco, mi piacerebbe sapere che fine ha fatto, cosa fa adesso quel ragazzo con tanta fantasia.

Poi però riflettendoci, m'è venuto in mente che non è stato lui ad inventare questo mestiere. Lo ha solo adattato ai tempi.
Prima dei lavavetri infatti c'erano i lustrascarpe. I shushà.
I shushà erano dei ragazzini che stavano per strada con un banchetto, una spazzolina e della crema lucidante fabbricata artigianalmente.
Generalmente si appostavano fuori dal barbiere. Chi entrava o usciva poteva approfittarne per farsi lucidare le scarpe. Talvolta contemporaneamente vendevano i giornali. Uno comprava il giornale, si sedeva a leggerlo sul banchetto o al sole di un tavolino fuori dal bar e, mentre prendeva un buon caffè a via Caracciolo, gli venivano pure lustrate le scarpe.

All'epoca si andava in giro con le scarpe, oggi con la macchina. Prima si lucidavano le scarpe, oggi si puliscono i vetri (a Roma, pure i fari. Come se negli anni '40 lucidassero gli occhiali!).

Si chiamavano shushà perché a napoli durante l'occupazione americana della seconda guerra mondiale, molte parole inglesi venivano storpiate in napoletano.
Shushà sta per shoe shine, cioè , appunto, lustrascarpe. La stessa sorte che ha avuto il sempre napoletano "salam 'o bicc" (son of a bitch).

Ecco. Chissà che fine ha fatto quel salam 'o bicc che si è inventato il mestiere del lavavetri!

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mercoledì, aprile 11, 2007

Giusto per un saluto

Ecco:

mons. Bagnasco.

Ricchioooooooooò...
Prt ;-p

Ho pubblicamente dato dell'omosessuale al direttore della CEI sul mio blog.
Se dovessi sparire, probabilmente sono sotto tortura nelle modernissime segrete di Castel Sant'Angelo.
Venite a liberarmi!

Liberamente ispirato da sasaki fujika.

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LOST: tutti i misteri, svelati!



via | artefatti.it

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Ma ch cazz di giornat di merd [2]

Ci sono delle giornate che non saresti mai dovuto uscire dal letto.
Oggi per esempio.

Ieri tornando a Roma, mi sono simpaticamente dimenticato la chiavi di casa a Belluno.
Il dubbio mi era già venuto in aereo, ma speravo.. e invece niente. Me le sono proprio dimenticate a Belluno.

Stamattina quindi esco ad un'ora insolita alla ricerca di una ferramenta per rifare le chiavi di casa. Non conosco bene il mio nuovo quartiere, mi ci sono trasferito da poco.
Un deficente in un grosso S.U.V. mi si ferma davanti proprio mentre il semaforo - che dal mio lato è verde solo per pochissimi brevi secondini - dice che tocca a noi.
Strombazzo l'idiota fermissimo e lui mette finalmente una freccia come per dire: "che vuoi da me, io non devo superare il semaforo".
Al che, ormai frustrato, tento di aggirarlo nervosamente a destra, ma proprio in quell'istante mi si infila una signora con la mercedes del marito e... sprang! Capata.

Ok. Scendiamo, vediamo che fare, sistemo la situazione documenti e mi rimetto in macchina. Non ho più voglia di andare a rifare le chiavi, mi avvio al lavoro.
Arrivato, accendo il mio ubuntu e vado a prendere il solito caffè. Appena lo tiro fuori dalla macchinetta, però, mi cade rovinosamente.
Ok, ok. Calma. Riprendo un secondo caffè. Mentre la macchinetta lo prepara, ripulisco per terra. Agguanto saldamente il mio secondo caffè e mentre mi avvio finalmente al computer, mi cade la stanghettina per girare lo zucchero.

Raffica di bestemmie in aramaico antico che coinvolgono anche gli avi di Bagnasco e Ratzinger, ma prendo finalmente il mio caffè.
Mi avvicino al mio pc con ubuntu e.. tadaaaaa: Your X Server has failed to start!
Per altro con un errore bizzarro che ha dell'ironico. Ma non è il giorno per fare di questi scherzetti.
Non ho più forza per reagire.
Risistemo ubuntu. E scrivo il post.
A rileggerlo poi, non sembra nemmeno venuto un granché.

Ma che cazz di giornat di merd [2]!

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lunedì, aprile 09, 2007

In palestra 2.0

L'ho trovato. Lo stavo cercando, e alla fine l'ho trovato. Mi chiedevo cosa potesse fare internet per la mia palestra, come potesse aiutarmi il web 2.0 a scendere la pancia... ed ho trovato traineo.com! Con il social networking. Ecco come!

Allora, è semplice: hai bisogno di invitare 2-3 persone (via mail, come ogni social network che si rispetti) che diventeranno i tuoi "motivatori". Devono spronarti a raggiungere i risultati. Tu usi il sito web (ajax, web 2.0, blabla, customization, long tail, blabla...) come agenda degli esercizi.
Segui un programma, ottieni dei risultati e i tuoi motivatori vengono informati (feed, digest, web 2.0, ajax, blabla ecc..). Se sono soddisfatti dei tuoi risultati dovrebbero spronarti a continuare (positive feedback) sennò dovrebbero incoraggiarti a fare di più.
Ecco.
Ho bisogno di buoni motivatori.
Fatevi sotto, proponetevi.
Quando sarò bello, ricco e famoso, saprò ricompensarvi. Comincia l'era della palestra 2.0

domenica, aprile 08, 2007

Buona Pacqua.


Buona Pacqua da Martina
Caricato da jokerulez

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