venerdì, febbraio 09, 2007
Speriamo che non capiti a me.
Ahia. Sento un colpo.
Mi volto grattandomi il bernoccolo. Cos'è stato?
Niente di grave: sono stato colpito di sponda da alcune delle mie blogstar preferite: SamueleSilva.net invitava ad una catena l'amico RinkoBoy. Quest'ultimo, sentendosi in dovere di incatenare altri, ha pensato bene di passare la palla a me.
E io sono contento, perché sono sulla buona strada per diventare amico di Andrea Beggi (in realtà da piccolo io volevo fare il Beggi).
La strada è questa: Andrea è amico di Samuele (come testimoniato in questo post), Samuele è amico di RinkoBoy (come testimoniato in quest'altro post), e RinkoBoy è amico mio.
Facile no?
Il futuro è ormai una strada in discesa.
Un po' per caso, giacchè il povero Samuele è rimasto senza adsl, si è partiti con la catena.
(che poi guarda un po' come dalla sfortuna di qualcuno viene la fortuna di altri: io diventerò amico di Beggi a causa del fatto che Samuele non avrà mai più l'adsl in casa. ;-p)
E se IO non avessi internet per un po'? (Non sia mai!).
Farei sicuramente altre cose interessanti. Che però non mi vengono in mente. Nel prossimo post, dopo aver raccolto le idee, cercherò di elencare:
(Vorrei dormire, leggere, vedere gli amici, sistemare casa e guardare quei film scaricati e mai visti. Ma non posso liquidare la mia grande occasione così.)
Mi volto grattandomi il bernoccolo. Cos'è stato?
Niente di grave: sono stato colpito di sponda da alcune delle mie blogstar preferite: SamueleSilva.net invitava ad una catena l'amico RinkoBoy. Quest'ultimo, sentendosi in dovere di incatenare altri, ha pensato bene di passare la palla a me.
E io sono contento, perché sono sulla buona strada per diventare amico di Andrea Beggi (in realtà da piccolo io volevo fare il Beggi).
La strada è questa: Andrea è amico di Samuele (come testimoniato in questo post), Samuele è amico di RinkoBoy (come testimoniato in quest'altro post), e RinkoBoy è amico mio.
Facile no?
Il futuro è ormai una strada in discesa.
- Sarò amico del Beggi e diventerò un buon sistemista. I sistemi informatici sono la cosa che mi appassiona di più nella vita (oltre che il mio lavoro nel quotidiano) e lui è uno bravo e modesto. E sa anche spiegare bene le cose.
- Sarò amico di Samuele e imparerò a fare delle foto decenti. Se c'è una cosa che mi piace fare lontano da un computer, è proprio fare delle gran foto. L'arte della fotografia, con i suoi trucchi e segreti, è la cosa più affascinante del mondo. E il Silva è un gran fotografer.
- Andrò a fare delle gran passeggiate con RinkoBoy e gli altri. Montagne, trekking, ampi spazi aperti, lunghe passeggiate all'aria aperta con delle gran brave e simpatiche persone.
Un po' per caso, giacchè il povero Samuele è rimasto senza adsl, si è partiti con la catena.
(che poi guarda un po' come dalla sfortuna di qualcuno viene la fortuna di altri: io diventerò amico di Beggi a causa del fatto che Samuele non avrà mai più l'adsl in casa. ;-p)
E se IO non avessi internet per un po'? (Non sia mai!).
Farei sicuramente altre cose interessanti. Che però non mi vengono in mente. Nel prossimo post, dopo aver raccolto le idee, cercherò di elencare:
(Vorrei dormire, leggere, vedere gli amici, sistemare casa e guardare quei film scaricati e mai visti. Ma non posso liquidare la mia grande occasione così.)
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giovedì, febbraio 08, 2007
Monumento ai martiri di una gloriosa partita di calcetto
(Va letta con voce alla Pizzul oppure a scelta, alla Sandro Ciotti)
Nella tarda serata di ieri si è disfidata l'epica tenzone. Entrambe le formazioni che si sono affrontate sul campo hanno subito gravissime perdite. I morti si contano a migliaia, non si annovera il numero dei feriti.
La prestigiosa chiesa anglicana di Nostra Signora dei Martiri, dedica un monumento alla memoria dei giovani coinvolti. Lo potete ammirare nell'immagine a corredo di questa cronaca.
Folle di curiosi si sono assiepate lungo i bordi del campo di battaglia. Molte le voci discordanti di chi assisteva incredulo alla mattanza.
Tutti sono d'accordo su un'unico fatto però, che confermiamo essere realmente accaduto:
Altre sconvolgenti testionianze dell'accaduto sono raccolte in un reportage.
Nella tarda serata di ieri si è disfidata l'epica tenzone. Entrambe le formazioni che si sono affrontate sul campo hanno subito gravissime perdite. I morti si contano a migliaia, non si annovera il numero dei feriti.
La prestigiosa chiesa anglicana di Nostra Signora dei Martiri, dedica un monumento alla memoria dei giovani coinvolti. Lo potete ammirare nell'immagine a corredo di questa cronaca.
Folle di curiosi si sono assiepate lungo i bordi del campo di battaglia. Molte le voci discordanti di chi assisteva incredulo alla mattanza.
Tutti sono d'accordo su un'unico fatto però, che confermiamo essere realmente accaduto:
La partita si è chiusa dopo ore e ore di estenuante confronto, quando un unica, spaventosa bordata di jokerulez partendo dalla metà-campo si infilava nel sette della porta avversaria, gonfiando la rete di gloria e onore perpetui. Nessuno potrà mai più dimenticare l'incredibile atto di forza e precisione a cui si è assistiti. Sotto una sottile pioggerella, che incorniciava l'attimò in una memorabile e poetica immagine, gli sguardi attoniti degli astanti hanno subito trovato accordo nel mettere fine allo scontro. Si era raggiunto il punto più alto, niente avrebbe potuto più cambiare le cose.E la partita si è conclusa con queste utlime parole famose: "abbuò, mo che ha segnato pure chist, ce ne possiamo andare a casa!"
Altre sconvolgenti testionianze dell'accaduto sono raccolte in un reportage.
martedì, febbraio 06, 2007
Lo stato contro Ratzinger
Finalmente una decisione che si attendeva da tempo.
Seguendo le orme di Zapatero, il governo italiano ha deciso di portare avanti un provvedimento anche se nettamente contrastato dal papa e dall'enturage del vaticano:
Liberalizzare le Pompe
...di benzina. Sigh!
Post liberamente ispirato dal pessimismo comico di un cebbuenino qualunque.
Seguendo le orme di Zapatero, il governo italiano ha deciso di portare avanti un provvedimento anche se nettamente contrastato dal papa e dall'enturage del vaticano:
Liberalizzare le Pompe
...di benzina. Sigh!
Post liberamente ispirato dal pessimismo comico di un cebbuenino qualunque.
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La ruota della fortuna
Oggi facciamo un QUIZ.
Bisogna rispondere alla domanda: COSA FAREMO DOMANI?
Un aiutino? Le lettere che mancano sono: N - P - T - L - C
Potete provare a dare la soluzione nei commenti a questo post.
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Bisogna rispondere alla domanda: COSA FAREMO DOMANI?
Un aiutino? Le lettere che mancano sono: N - P - T - L - C
Potete provare a dare la soluzione nei commenti a questo post.
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Etichette: medialogic, personalmente
lunedì, febbraio 05, 2007
La VENDETTA che sognavo.
Domenica mattina. Un sole incredibile.
Non credo proprio che possano fare i controlli alla metro la domenica mattina - pensavo tra me e me, mentre con la mia bella tutina Sergio Tacchini, tutta nera come Diabolik, mi accingevo a salire la scaletta della stazione COLOSSEO, metro B.
Alzo lo sguardo e invece scorgo una barriera di controllori che controlla uno per uno tutti i passeggeri.
Ok. E' andata, penso. Nelle cuffiette dell'mp3 suona a palla "mamamaè" dei Negrita. Mi abbasso fingendo di allacciare le mie belle nike, anche se non porto i lacci da anni. Senti i nervi che si tendono, i muscoli che si flettono. Sono pronto. Qualche mese in palestra, corsette sul tappeto 2-3 volte a settimana: so quali sono le mie energie. Posso farcela.
Appena parte la scarica della batteria dei Negrita, scatto. L'unico problema era superare la barriera dei controllori. Mentre in due erano impegnati uno a destra e uno a sinistra, decido che è il momento. La scala di corsa, sbuco da dietro qualcuno improvvisamente e li supero, salto il tornello e comincia la corsa.
Subito fuori mi accorgo che sono in due a seguirmi. Vedo le facce. Li conoscevo. Dovevo averli già visti. Faccio un pezzo di corsa parallelamente alla strada, prima di tuffarmi e attraversare.
Mi seguono, corrono sudando nelle loro divise da facchini.
Mi dirigo alla massima velocità verso piazza Venezia, poi il Campidoglio.
Di fronte a me l'immensa scalinata che porta su. E loro sanno che una volta scalata la vetta posso dileguarmi, ci sono diversi modi di scendere. Devono prendermi prima di arrivare su.
Non esito un secondo. Ho fiato, muscoli e cervello. Prendo la scala.
Comincia la salita, non voglio seminarli. Loro faticano troppo, non ce la farebbero a prendermi. Rallento. Poi riprendo la corsa. Arrivo su in un tripudio di trombe. Mi sento come Rocky Balboa. Sono in vetta, sto quasi per urlare ADRIANAAAAAA... ma invece no.
Mi fermo proprio li. Saltello sul posto come per sgranchirmi un po', allegramente.
Fingo indifferenza mentre loro concludono la scalata con un fiatone epocale. Mi raggiungono. Uno mi afferra per un braccio, l'altro prova a dire qualcosa. Io mi fingo indignato.
- "Che c'è, che volete?"
- "Giovanotto, non faccia lo spiritoso, lei è uscito dalla metropolitana, qui scatta una bella multa"
- "E perché? è forse un reato andare in metropolitana?" - rispondo impettito -
- "ma lei era senza biglietto!"
- "Io? Ma con chi crede di avere a che fare? Eccolo qui il mio biglietto!"
Ce lo avevo il biglietto. Era ancora valido mentre lo guardavano, entrambi impietriti. Tutto in regola. Dovevate vedere quelle facce. Io ero li, di fronte a loro, e proprio in quell'istante mi suona la sveglia.
Apro gli occhi e ho ancora un sorriso stampato sulla faccia. Dio che figata.
Sono solo in casa, e sorrido.
Sono solo in casa, e devo andare a fare il caffè. E' lunedì, e devo sbrigrami, devo andare a lavoro.
Ma è stato un sogno pazzesco. Dio che vendetta!
Non credo proprio che possano fare i controlli alla metro la domenica mattina - pensavo tra me e me, mentre con la mia bella tutina Sergio Tacchini, tutta nera come Diabolik, mi accingevo a salire la scaletta della stazione COLOSSEO, metro B.
Alzo lo sguardo e invece scorgo una barriera di controllori che controlla uno per uno tutti i passeggeri.
Ok. E' andata, penso. Nelle cuffiette dell'mp3 suona a palla "mamamaè" dei Negrita. Mi abbasso fingendo di allacciare le mie belle nike, anche se non porto i lacci da anni. Senti i nervi che si tendono, i muscoli che si flettono. Sono pronto. Qualche mese in palestra, corsette sul tappeto 2-3 volte a settimana: so quali sono le mie energie. Posso farcela.
Appena parte la scarica della batteria dei Negrita, scatto. L'unico problema era superare la barriera dei controllori. Mentre in due erano impegnati uno a destra e uno a sinistra, decido che è il momento. La scala di corsa, sbuco da dietro qualcuno improvvisamente e li supero, salto il tornello e comincia la corsa.
Subito fuori mi accorgo che sono in due a seguirmi. Vedo le facce. Li conoscevo. Dovevo averli già visti. Faccio un pezzo di corsa parallelamente alla strada, prima di tuffarmi e attraversare.
Mi seguono, corrono sudando nelle loro divise da facchini.
Mi dirigo alla massima velocità verso piazza Venezia, poi il Campidoglio.
Di fronte a me l'immensa scalinata che porta su. E loro sanno che una volta scalata la vetta posso dileguarmi, ci sono diversi modi di scendere. Devono prendermi prima di arrivare su.
Non esito un secondo. Ho fiato, muscoli e cervello. Prendo la scala.
Comincia la salita, non voglio seminarli. Loro faticano troppo, non ce la farebbero a prendermi. Rallento. Poi riprendo la corsa. Arrivo su in un tripudio di trombe. Mi sento come Rocky Balboa. Sono in vetta, sto quasi per urlare ADRIANAAAAAA... ma invece no.
Mi fermo proprio li. Saltello sul posto come per sgranchirmi un po', allegramente.
Fingo indifferenza mentre loro concludono la scalata con un fiatone epocale. Mi raggiungono. Uno mi afferra per un braccio, l'altro prova a dire qualcosa. Io mi fingo indignato.
- "Che c'è, che volete?"
- "Giovanotto, non faccia lo spiritoso, lei è uscito dalla metropolitana, qui scatta una bella multa"
- "E perché? è forse un reato andare in metropolitana?" - rispondo impettito -
- "ma lei era senza biglietto!"
- "Io? Ma con chi crede di avere a che fare? Eccolo qui il mio biglietto!"
Ce lo avevo il biglietto. Era ancora valido mentre lo guardavano, entrambi impietriti. Tutto in regola. Dovevate vedere quelle facce. Io ero li, di fronte a loro, e proprio in quell'istante mi suona la sveglia.
Apro gli occhi e ho ancora un sorriso stampato sulla faccia. Dio che figata.
Sono solo in casa, e sorrido.
Sono solo in casa, e devo andare a fare il caffè. E' lunedì, e devo sbrigrami, devo andare a lavoro.
Ma è stato un sogno pazzesco. Dio che vendetta!
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domenica, febbraio 04, 2007
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segnalazioni di cose che mi hanno interessato in settimana
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- Il primo link che segnalo è di LucaSofri: coltelli e sicurezza sugli aerei.
- Due post destabilizzanti di Eio (e pure i commenti...): Segnate il territorio e...
- ...una seria riflessione da non perdere su "il giorno della memoria".
- Un post bello di estroversa sui trovatelli.
- Tutte le cose che mi sono segnato su delicious.
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