venerdì, marzo 17, 2006

Un piazzista con l'aspirapolvere rotto

il finto foglietto degli appunti di BerlusconiMi fa troppo ridere questa cosa, la posto.
Avete visto il foglietto con gli appunti che avrebbe preso Berlusconi
durante il confronto televisivo con Prodi? Se non avete visto il faccia a faccia Prodi-Berlusconi non vi farà ridere più di tanto. Ma se lo avete visto allora vi sbellicherete dalle risate, soprattutto per quanto è successo a chi lo ha pubblicato.
Io, come milioni di altre persone che hanno visto quella trasmissione "moderata" da Mimun, mi sono chiesto un sacco di volte "ma che sta scrivendo sul quel cavolo di fogliettino?".
Ed ecco che infatti il giorno dopo subito appare il classico sfottò su internet. Me lo aspettavo, se lo aspettavano tutti, e infatti è uscito.
Ma leggete un po' cosa scrivono quelli di diario.it:
C'è chi ha riso, riconoscendone immediatamente il carattere satirico, e chi, invece, a destra e a sinistra, ha pensato a un vero scoop. All'origine del vertiginoso passa parola c'è la somma di queste due reazioni. Nel pubblicare il foglio, non pensavamo di trarre in inganno qualcuno. Nessun intento alla Orson Welles, per intenderci. Eppure questo è accaduto. Perchè?
La risposta non può che essere una: in questi anni Silvio Berlusconi ha abituato gli italiani a tali e tante mattane che tutti siamo pronti ad accettare da lui qualunque cosa. Anche che scriva durante un faccia a faccia con Prodi: "Coop bastardissime", "Cribbio, come fa a non sforare?", "La prossima volta trucco i cronometri". è il contrario della fiaba del bambino che gridava al lupo al lupo.
Ma è vero caxxo, è proprio quello che è successo. La gente comune e pronta ad aspettarsi qualsiasi cosa da questa subrette della politica.
Avrei voluto fare dei commenti sul confronto, avrei voluto dire di quanto mi è sembrato che in realtà l'unico veramente liberale in italia è Prodi, un vero rappresentante della borghesia, contrapposto ad un Capitalista di fine '800 Inglese che sembra più un padrone di tipo medioevale, uno latifondista zarista che un capitalista moderno.
Come lo dipinse il grande luttazzi, un piazzista con l'aspirapolvere rotto.
La realtà, come traspare prepotentemente da quel confronto, è che Prodi è profondamente invisibile di fronte alla rovina di Berlusconi. In quella trasmissione non ci sono stati vincitori, ma un unico clamoroso perdente: Silvio Berlusconi.
E il portatore nano perde clamorosamente proprio perché affronta un nemico all'apparenza innocuo.
Il noioso Prodi, sembra un vescovo che predica senza vocazione. Ma Berlusconi in realtà perde contro un movimento di milioni di persone che si mobilitano perché sperano di poter migliorare le proprie condizioni di vita.
Non vince Prodi. Non vince nessuno. Perde Berlusconi e il suo modello di vita precaria, di attacchi frontali alla democrazia e ai lavoratori. Il modello della pietà che si scontra con la dignità di milioni di lavoratori stufi di sentirsi promettere briciole di patetica elemosina.

E il successo ottenuto da questo finto foglietto degli appunti di Berlusconi ne è una geniale, lampante prova.

mercoledì, marzo 15, 2006

Breve Biografia Dettagliata di Jovanotti - I Primi Anni.

Dopo tantissima faticosa ricerca, finalmente riesco a pubblicare la prima tappa della mia desiderata Breve Biografia Dettagliata di Jovanotti.
Questo primo capitoletto è dedicato agli esordi dell'artista con note sulla vita privata ed altro.
Non so se riuscirò mai a finirla, né se riuscirà ad essere veramente breve e dettagliata, del resto come si fa ad essere brevi se si è dettagliati?
Vi prego di segnalare nei commenti qualsiasi cosa degna nota (dai link interrotti alle notizie inesatte).
I commenti a questo post saranno parte integrante della stesura finale di questo lavoro.



Siamo nel 1988. Lorenzo Cherubini pubblica, con lo pseudo- nimo "Gino Latino", un pezzo che si intitola Welcome.
Il brano è pubblicato dall' etichetta FFRR come singolo (Le immagini del vinile qui e qui) e da Discomagic in un album che si chiama "Sumer House Mix" con altri artisti (Inc Koto, K.l.f, Ken Laszio, Love Express, Jo Kondor, The Party, La Banda Bassotti, Krystyna).
Il brano sarà poi riproposto l'anno seguente in Jovanotti Special dalla Mercury, insieme ad altri, sempre firmati Gino Latino (i brani "Yo" e "Latino").
È la prima vera apparizione da artista di jovanotti.

La sua carriera è iniziata poco prima, nel corso degli anni '80 il giovanissimo Lorenzo Cherubini lavora a Roma come dj in alcuni locali della capitale. Qui a roma è nato il 27 settembre 1966, terzo di quattro figli di una famiglia molto cattolica originaria della Toscana, provincia di Arezzo, la bellissima Cortona dove tuttora vive con la moglie Francesca e la piccola Teresa.
Suo padre Mario lavora per il vaticano.
Nella bellissima intervista alla trasmissione "Che tempo che fa" racconterà all'amico Fabio Fazio che da piccolo giocava appunto in vaticano e nella sterminata basilica di San Pietro vuota durante l'orario di chiusura.
Altre informazioni sulla sua infanzia (o prima adolescenza?) trapelano dal fantastico mediometraggio (52 min.) quasi-biografico "l'albero" di Eros Puglielli (giovane cineasta che ha già curato la regia del video "shiva" di Saturnino, prodotto dal jova). Nel film scopriamo che un po' di infanzia a cortona il jova l'ha passata, che da bambino era un po' cicciotto, che gli piace il torrone, la cioccolata... ma soprattutto scopriamo il primo vero incontro del piccolo lorenzo con la musica: La BANDA.

A Roma consegue la maturità scientifica con 44/60.
Lavora anche in alcune radio locali della capitale con discreto successo, proponendo accanto alla solita dance una musica all'ora appena arrivata dagli states: l'hip-hop. Sul sito della "Universal", nelle note biografiche riferite a quel periodo ho trovato questo appunto: "si favoleggia che Lorenzo conoscesse a memoria tutto il testo di "Rapper’s Delight" della Sugarhill’s Gang, per i primi rapper una vera bibbia di rime e citazioni in slang".

In un'intervista che mi ricordo Lorenzo racconta: "non mi piaceva che il DJ fosse come il juke-box. Non mi andava di stare li a cambiare dischi. Per questo motivo mi inventai il gioco dei cappelli. Mi piacevano e cominciai a cambiare cappello mentre cambiavo i dischi".
Questo è il Lorenzo che conosce Claudio Cecchetto, il quale deciderà che è il momento di sfruttare il talento comunicativo del giovane DJ che cambia i cappelli mentre cambia i dischi e lo porterà a Milano, dove appunto Lorenzo si trasferisce ancora diciannovenne, a lavorare per Radio Deejay, sia in radio che come VJ in TV.

Sono gli anni in cui si costruisce la fortuna di jovanotti (è così che si presenta l'artista alla radio). Nei due anni successivi al 1986, Lorenzo comincia ad attirare l'attenzione.
Sul sito leonardo.it si legge: Leggendaria è rimasta la notte di capodanno tra il 1987 e il 1988 durante la quale Lorenzo resta incollato ai microfoni di Radio Deejay per ben otto ore di fila, senza alcuna interruzione.
In futuro ce ne saranno altri di capodanni in radio con Lorenzo, fino al capodanno 97/98, questa volta su Radio2 Rai, accompagnato dal sapravvalutato Pierluigi Diaco.
Tra l'altro in quella serata jovanotti si cimenterà in una sorta di freestyle che solo successivamente si scoprirà essere un brano vero e proprio, dal titolo "Buon anno" che sarà pubblicato in una rivisitazione completamenta stravolta (moooolto più brutta del bellissimo pezzo inedito ascoltato ESCLUSIVAMENTE quella notte a Radio2) nell'album Lorenzo 1999. Capo Horn.

Ritornando alla fine degli '80, dal clima di quella "milano da bere" nascono le sue prime canzonette, i suoi primi dischi.
Dalle devastanti "Gimme Five" e "E' Qui La Festa?" nasce l'album d'esordio Jovanotti For President.
Per la critica, che lo stronca, è un gioco al massacro. L'album è un "tributo" alla bella vita, ai locali notturni e alla vita spensierata. Un ritratto quasi estremo della generazione che sta vivendo quegli anni. È il simbolo del vuotismo e del nullismo.
I giovanissimi lo adorano. Da quello che ricordo personalmente il suo è più un pubblico di ultra-adolescenti (per capirci: in gran parte ragazzini di scuola media...), ma era la fine degli anni 80 e la demenzialità la faceva da padrona, basta dare uno sgardo a cos'altro c'era in classifica in quesgli anni.
È di questo periodo la pubblicità di jovanotti alla console "Nintendo" sulle pagine di "Topolino".
Ma il suo successo è strepitoso.
Il 10 settembre 1988 la classifica dei singoli piú venduti in Italia vede al numero 1 Jovanotti, con "Gimme five", al numero 2 Jovanotti, con "Gimme five 2", e al numero 8 Jovanotti con "Go Jovanotti go"!
A dicembre sarà ancora primo, con "È qui la festa?".

Nel 1989 il suo rapidissimo secondo album La Mia Moto vende 600.000 copie.
Non sorridete: ve la ricordate tutti. Iniziava con un jingle: "...e vai così, che è una figata. Perché una storia così, non c'è mai stata..." ecc.. ecc..
Insieme al disco c'è il concorso che permetterà ad un ragazzino di 12 anni di vincere "la vera moto di jovanotti". Bisognava comprare il disco e cercare il tagliando vincente contenuto all'interno.

Questo è uno dei periodi più intensi per Jovanotti. Si potrebbero riassumere così i due anni dal 1987 al 1989:
Oltre alla radio, Lorenzo diventa una star televisiva grazie a "Deejay Television" e, in seguito, al programma "1, 2, 3...casino" di cui è conduttore, e con il quale porta in Italia i grandi nomi dell’hip hop come Public Enemy e Run DMC. È di quegli anni anche il suo primo libro, un instant book intitolato "Yo, Brothers And Sisters" - una sorta di vademecum che celebra divertimento ed energia giovanile - destinato ad avere lo stesso successo dei suoi dischi.
Dopo Sanremo e un’esperienza come VJ su MTV - primo italiano nella storia di quell’emittente musicale - per Lorenzo arriva il servizio militare e, poco dopo, la prima svolta artistica: la voglia di crescere lo porta a registrare un album di canzoni al posto del "solito" disco rap. Giovani Jovanotti.
dal sito universalmusic.it
Ma sarebbe troppo condensato per una vera "Breve Biografia Dettagliata". Ne parlerò in maniera più ampia nel prossimo capitolo - Il Primo Successo - in cui affronteremo i primi anni '90 di jovanotti.

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